YOUNG JAZZ è il Festival del “jazz delle nuove generazioni e di nuova generazione”. Ma la nostra storia viene da lontano, affonda saldamente le radici nel terreno più profondo della musica jazz. Ora che il Festival umbro sta per tornare a Foligno, con un programma importante che comprende artisti italiani e internazionali, vogliamo mostrarvi da dove veniamo, qual è nostro mondo. Che è e può essere il mondo di tutti. Il jazz ha infinite declinazioni, si ciba di incontri, empatie, contaminazioni, sinergie, improvvisazione, pulsioni espressive estemporanee. È una dimensione in cui tutti trovano il proprio spazio, la propria ragione di essere, gli strumenti per esprimersi. Per raccontarvi tutto ciò, partiamo dal passato, un passato sempre vivo e presente.

Louis Armstrong

Louis Armstrong

Il jazz nasce nei primi anni del Novecento nel sud degli Stati Uniti d’America tra le comunità afroamericane, dall’incontro tra le tradizioni musicali africana ed europea. Come è noto, è la vivace e multietnica New Orleans a sentire i primi vagiti del Jazz, ed è negli anni Venti del Novecento che sulla scena musicale della città bordata dal Mississippi river inizia a stagliarsi in maniera netta e la figura artistica di Louis Armstrong. Raggiunse la fama come trombettista, ma il suo esordio fu con la cornetta. Pur non avendo potuto studiare musica fino al termine della sua adolescenza, il talentuoso musicista già all’età di 7 anni si fece notare per le vie di New Orleans suonando con altri ragazzini della sua età. Nel 1923 entra a far parte della Creole Jazz Band di Oliver, collaborazione che lo portò a incidere diversi dischi, per poi arruolarsi con l’orchestra di Fletcher Henderson a New York, la più famosa di quei tempi. Proprio la Grande Mela negli anni successivi divenne un nuovo fulcro pullulante di vita per i jazzisti. Fu in questo periodo che Louis Armstrong passò definitivamente alla tromba e iniziò anche a cantare.

Da lì in poi, anni e anni di tour tra Europa e Stati Uniti, una lunghissima carriera costellata di successi e il merito di essere stato uno dei primi e più talentuosi ambasciatori del Jazz diffondendolo in tutto il mondo attraverso la propria arte. È stato definito e resterà per sempre il modello di riferimento per il Jazz classico, quello degli albori, pur non avendo mai evitato le contaminazioni.

Per fare un tuffo nel passato, nella profonda essenza del Jass classico di Louis Armstrong, consigliamo l’ascolto di “Potato head blues”. È un’ottima base di partenza per incoraggiarvi a scoprire di più sulla musica e sugli artisti che hanno di fatto dato vita al Jazz agli inizi del secolo scorso.

Ascolta: Louis Armstrong | Potato Head Blues

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